Un breve ricordo di Luigi Toia

 

La Famiglia Bustocca ha deliberato un “Percorso a tappe” per ricordare il nostro past regiü Luigi, che come primo evento, in coincidenza con la settimana della Gioëbia, approda al “cibo”, al suo valore e alle sue caratteristiche.

Luigi, infatti, ne era profondo estimatore e cultore, caratteristiche che gli venivano spontanee anche quando ci intratteneva,  senza preavviso, nella nostra sede, sui suoi “salamini” e sul “salame nostrano” che ci portava in omaggio, accompagnati rigorosamente da “pan misto” di Busto, da ottimo vino rosso di cui era fornita la sua cantina, che riteneva custodisse le migliori bottiglie, il tutto avvolto da un “manteu” quadrettato delle tessiture bustocche. Da noi è rimasto il bizzarro tagliere in ulivo da lui sgrezzato con annesso tagliapane.

“Non di solo pane vive l’uomo…” e, giustamente, la Famiglia Bustocca, nelle prossime tappe, farà scoprire ed esaltare gli altri tratti della sua personalità, i suoi interessi, le passioni e le competenze che ne erano le sfaccettature, per quanto a noi della Bustocca è stato dato di capire nel tempo della nostra amicizia.

Per noi era l’uomo che dimenticava di essere il reggitore, preferendo mostrare di sé la qualità di amico, la sua estrosità nell’arte del legno (sua era stata, ad esempio, la paziente costruzione della culla per il suo nipotino!) oppure la vena poetico-ironica che, soprattutto nel dialetto, esprimeva la sua verve e il divertimento connesso.

Amico di artisti, era competente d’arte e raffinato collezionista, ma amava i motori, d’epoca in particolare, con cui partecipava a percorsi in varie manifestazioni, ovunque possibile.

La generosità lo portava con semplicità ad ottenere, o eseguire di persona, quanto occorreva in varie situzioni: fossero le tende nuove per la nostra sede, o il giardinetto di rose antiche attorno al monumento restaurato delle Beata Giuliana, o ancora, la creazione in gesso, stracci, legno e altre diavolerie di cui si serviva per la nostra Gioëbia, con poesia al seguito, rigorosamente in bustocco a rime alternate.

Ultimo impegno sono stati gli alberi da lui intagliati per la “Festa degli auguri 2012”, andati a ruba nella vendita all’asta (sempre per fare cassa per la Bustocca)  con la promessa che ne avrebbe costruito altri, più ricercati, per l’anno dopo. Purtroppo non è andata così.

Tutto condivideva con arguzia, gentilezza e intelligente autoironia, lui stesso divertito delle gustose barzellette che ci sfornava, quasi inventate al momento, persino quando, già molto malato, articolava male le battute, ma riusciva a sorridee.

È stato davvero un grande: per la sua umanità, il sorriso, l’attenzione ai mali altrui e la capacità consolatoria, tratti non comuni in genere.

Le tappe del suo percorso di vita appaiono così attraversate dai simboli della cultura tout-court, della poesia, dell’arte, della famiglia, dell’amicizia, del senso civico e del rispetto per gli altri nella solidarietà e noi, come Famiglia Bustocca, le percorreremo in suo ricordo e nel rimpianto per la sua assenza.

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